Nella giornata di ieri è avvenuto quello che è stato considerato il più grande attacco informatico della storia. L’attacco, attuato attraverso tecniche di Denial of Service (DoS), ha preso di mira l'organizzazione internazionale Spamhaus, che gestisce i filtri per bloccare lo spam via email. L’offensiva è iniziata inviando ai server di Spamhaus una mole di dati pari a 10 Gigabit al secondo. Una volta accertato il tentativo di attacco, i tecnici della sicurezza hanno preso le adeguate precauzioni. I pacchetti sono stati dirottati attraverso tecniche di routing anycast, facendo in modo che l’accatto non creasse problemi all’azienda. Successivamente la mole di dati è decuplicata, ma le strategie di difesa applicate hanno retto la nuova offensiva. L’apice lo si è raggiunto nel tentativo successivo in cui l’attacco DoS è stato effettuato inviando 300 Gigabit di dati al secondo. Questo ha causato rallentamenti dei server e il blocco del sito ufficiale di Spamhaus. Rallentamenti si sono riscontrati nell’utilizzo della rete, anche da parte di utenti che si collegavano a Internet da città i cui provider utilizzano i punti di interscambio soggetti all’attacco. In Italia non si sono riscontrati problemi con nessun provider, neanche il centro di interscambio di Milano dove confluisce il 40% del traffico italiano ha risentito dell’attacco. Solo chi utilizza account di posta che si appoggiano a Spamhaus potrebbe aver notato dei leggeri rallentamenti.
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