Facebook, per la prima volta, ha consentito l’accesso ai dati contenuti nei propri server alla giustizia italiana per condurre indagini contro un presunto pedofilo. La recente pubblicazione della sentenza, ha reso noto che la procura di Milano è riuscita ad ottenere sufficiente materiale probatorio grazie alla collaborazione di Facebook per smascherare e condannare un pedofilo. Il pedofilo dichiarava di avere 15-16 anni, e cercava di instaurare relazioni sentimentali virtuali con ragazze minorenni. I dati forniti da facebook hanno permesso di scoprire almeno 400 contatti via chat avvenuti tra l’uomo e decine di vittime in tutta Italia, in alcuni casi è anche riuscito ad ottenere immagini osé. E’ la prima volta che Facebook consente ufficialmente l’accesso ai dati sensibili contenuti nella propria banca dati alla giustizia italiana, e che questi vengono portati in tribunale.
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