Sino ad oggi il controllo remoto tra la postazione di terra della NASA e la stazione spaziale ISS era stato monodirezionale. Dalla terra vengono effettuate correzioni alla rotta della stazione per evitare la collisione con detriti che orbitano intorno al nostro pianete. Ora invece è possibile un collegamento anche nel senso inverso, gli astronauti risiedenti su ISS potranno guidare apposite apparecchiature collocate a chilometri di distanza. Il primo testo concluso con successo è avvenuto a fine giugno. Nel corso dell’esperimento l’astronauta Chris Cassidy è riuscito a comandare il rover K10 che si trovava sulla terra, in un terreno dell’Ames Research Center in California. L’astronauta riceveva un feedback contenente la telemetria e un video in tempo reale proveniente dal Rover. Con il controllo a distanza di dispositivi, nell’imminente futuro sarà possibile inviare apposite apparecchiature su pianeti, distanti dalla stazioni spaziali per effettuare studi sino ad ora impossibili senza la presenza fisica dell’uomo. Così ha commentato l’esperimento Maria Bualat, responsabile tecnico del progetto: “Un robot su una superficie, controllato da un equipaggio che si trova all’interno di un veicolo in orbita o in avvicinamento, potrebbe preparare il sito di atterraggio, perlustrare la zona, assicurarsi che la terra sia solida o addirittura costruire una pista di atterraggio.”
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