Secondo quanto rivelato da Horizont, sito internet tedesco, Google ed altri importanti siti Internet starebbero pagando gli sviluppatori di Adblock affinché i loro siti vengano inseriti nelle white list. In questo modo viene evitato il blocco della visualizzazione dei banner. Come noto, Adblock è un estensione installabile sui browser, Firefox, Chrome, Opera e le rispettive versioni mobili, che inibisce la visualizzazione delle pubblicità mentre si naviga. Nelle liste di blocco del plug-in rientrano tutti i principali siti, mentre rimangono esclusi quelli più piccoli, gestiti da privati. I siti nei quali sono presenti poche pubblicità non invasive, che servono al proprietario per guadagnare qualche soldo, possono non essere bloccate. Dunque la richiesta di Google e delle altre aziende serve a far rientrare i siti nella cerchia di quelli esclusi dal blocco delle pubblicità. Poiché il processo di analisi dei siti non è automatico, e non basta il supporto dato dai volontari per gestire l’enorme mole di dati da controllare, Adblock sfrutta un team di professionisti dedicato a questo scopo. Per questo è possibile entrare a far parte della white list a seguito di un esborso di denaro. Questo è quanto viene riportato da Adblock relativamente al blocco delle pubblicità: Entrare nella whitelist è gratuito per i piccoli siti e per i blog. Tuttavia, gestire l’elenco richiede uno sforzo significativo da parte nostra, che non può essere fatto interamente da volontari come invece accade con le normali liste che filtrano i banner. Ecco perché siamo pagati da alcune grandi aziende per consentire la visualizzazione di inserzioni pubblicitarie non invadenti, attraverso la loro partecipazione al programma Acceptable Ads.
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