Dopo sette anni di battaglia legale gli studios di Hoolywood riescono ad avere la meglio sul famoso motore di ricerca IsoHunt. E' stato trovato un accordo: IsoHunt dovrà sborsare 110 milioni di dollari alla MPAA come risarcimento per ciascun dei file indicizzati in seguito alla condivisione da parte degli utenti della Rete. Tale sentenza ha decretato la chiusura definitiva del servizio P2P dopo dieci anni trascorsi da veri protagonista del file sharing. Ricordiamo che lo scontro tra isoHunt e l'industria del cinema, iniziato nel lontano 2006, era giunto ad un punto di svolta nella primavera di quest'anno. Il giudice della corte d'appello stabiliva che IsoHunt non avrebbe potuto godere delle protezioni garantite dal DMCA ai neutri intermediari della Rete: il CEO di IsoHunt, Gary Fung, sarebbe sempre stato consapevole della natura illecita dei traffici di contenuti intrattenuti attraverso la piattaforma, e li avrebbe agevolati e incoraggiati. Oltre il 90 per cento dei file indicizzati da isoHunt sarebbero illeciti, nonostante le ripetute ingiunzioni al filtraggio, e Fung avrebbe lucrato proprio sull'appetito dei netizen per i contenuti degli studios in circolazione senza l'autorizzazione dei detentori dei diritti. Prima di rivederesi di fronte a un giudice, MPAA e il CEO Fung hanno trovato una soluzione definitiva: Fung cesserà l'attività di IsoHunt e di siti collaterali quali TorrenTBox e Podtropolis e si impegnerà a rimborsare MPAA con una cifra fissata a 110 milioni di dollari. "Ho fatto del mio meglio per dimostrare i benefici di BitTorrent e del file sharing, della ricerca e della condivisione della cultura - afferma Gary Fung - ma per me è arrivato il momento di dedicarmi a nuove idee nell'ambito del software e a nuovi progetti". "Sgombrare il campo da servizi illegali come isoHunt - ha dichiarato invece il senatore Chris Dodd, presidente e CEO di MPAA - aiuterà ad assicurare che i servizi legali possano crescere e prosperare, e che i consumatori abbiano una maggiore libertà di scelta".
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