FreeDrive è un noto servizio di web-storage internazionale. In sostanza, mette una cinquantina di megabyte di spazio gratuitamente a disposizione di chiunque di registri, permettendo di salvare file o informazioni importanti in rete piuttosto che sul proprio PC. Da un certo punto di vista, si tratta sostanzialmente di una estensione del proprio hard disk, con il piccolo dettaglio che questa si trova al di là dell'oceano Atlantico.
Qualche giorno fa, una email di FreeDrive agli utenti informava che il servizio di file sharing, ovvero la possibilità di concedere la password del proprio hard disk virtuale agli amici, per consentire loro di condividerne il contenuto, doveva essere sospeso. Il motivo: l'azienda aveva scoperto che questa funzionalità era usata per lo scambio di MP3 coperti da diritto d'autore e software illegali.
In queste ore, FreeDrive ha spedito un'altra email, ritrattando fino all'ultima virgola.
Nello sconcertante comunicato agli utenti, FreeDrive afferma che il contenuto della precedente email era completamente infondato, che il servizio di file sharing viene cancellato perchè l'occupazione di banda richiesta è eccessiva e non sono più in grado di garantirla. Insomma, "abbiamo mentito in grande stile, la verità è un'altra, vi preghiamo di accettare le nostre più profonde scuse".
Non si può certo dire che gli americani manchino di fantasia.
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