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Decreto Grande Fratello



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Pubblicato da Robbi il 29/12/2003 alle 00:00


Decreto Grande Fratello, petizione al via.



29/12/03 - News - Roma. Insorge tutto il mondo internet, gli operatori e persino il Garante della privacy. In questi giorni di Natale nasce il Grande Fratello italiano. Stanca e Castelli sotto accusa. Si spera nel Parlamento.

C'è chi sorride dinanzi al decreto legge varato dal Governo in queste ore, una normativa che riguarda internet e i cittadini italiani e che è riuscita nell'arco di 24 ore a scatenare un'ondata di polemiche come raramente si è visto. Il sorriso, in effetti, è espressione della natura umana quando viene posta, all'improvviso e inaspettatamente, dinanzi ad una enormità come quella presentata a Palazzo Chigi da due ministri: Castelli (Giustizia) e Stanca (Innovazione). Il testo varato dal Governo concretizza con pochi semplici concetti un quadro di controllo globale paventato dai più pessimisti all'alba della rivoluzione digitale. I provider internet e gli operatori di telefonia devono conservare fino a cinque anni tutti i dati del traffico, quello internet, appunto e quello telefonico. Per dati di traffico si intendono i contatti, chi manda o spedisce un messaggio, a chi viene fatta una telefonata e da chi, e quando. Dati che l'autorità giudiziaria potrà richiedere alla bisogna a provider ed operatori. La giustificazione di tutto questo è quella di sempre: sicurezza e anti-terrorismo. Se a questo si aggiungono le telecamere di sicurezza sparse ormai nei punti strategici di molte città e sempre più diffuse, il quadro inquietante del controllo costante al cittadino è allora completo, con buona pace per la privacy.

La preoccupazione che dai file di log si possano ricostruire quali pagine internet sono state visitate, da chi e per quanto tempo, oppure quando è stata spedita una determinata e-mail, quanto pesava, quando è stata scaricata, ricostruendo gli interessi culturali, religiosi, politici, sessuali, la sua cerchia di relazioni, creando dei dossier sui cittadini, tranne naturalmente chi è escluso dalla Rete. La stessa Assoprovider, l'Associazione che raggruppa gli Internet Provider, è preoccupata anche per i riflessi economici di questo provvedimento, che potranno produrre un aumento di costi per gli utenti stessivisto che presumendo che nella media i 24 milioni di utenti Internet ricevano solo un megabyte di posta al giorno, la conservazione di questo traffico per 5 anni genererebbe un archivio di circa 80 milioni di Cd-Rom".

Da qui la petizione da parte di QuintoStato, che punta a raccogliere le manifestazioni di dissenso verso una normativa sulla data retention che non è andata giù ai provider italiani, non è piaciuta affatto al Garante per la privacy e che in molti contestano apertamente dal momento della sua approvazione nei giorni scorsi.


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