Come finalmente pubblicato sulle maggiori testate nazionali , la conversione del DL Urbani in Legge dello Stato, che si ricorda non è ancora in vigore, è stata subordinata ad un impegno formale del Governo nei confronti del Senato che dovrebbe portare, come abbiamo già ricordato, alla modifica sostanziale dei punti critici della Legge.

In particolare, il Governo si è impegnato a modificare la dizione "trarne profitto" con la dizione "a scopo di lucro" ai commi 2 e 3 e a eliminare i commi 1, contenente il bollino, e il comma 8, contenente le tasse sui supporti e i masterizzatori. Tutto ciò tramite un emendamento aggiuntivo di un articolo alla legge annuale sullo spettacolo che dovrebbe essere depositata a giorni alle Camere. Nei prossimi aggiornamenti vi forniremo maggiori dettagli inerenti al “fronte politico”.

Intanto il Popolo della Rete è affatto che dimesso e rassegnato. Dopo il riuscito esperimento del presidio davanti al Senato, la Rete continua ad essere in fermento, e da più fronti fioccano spontanee iniziative di protesta.

Al momento ricca di adesioni è l'inziativa che promuove l’invio della lettera agli ISP e alla AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) per comunicare l’intenzione di dare disdetta al contratto qualora la Legge Urbani non venisse modificata nel senso promesso. Potete trovare il modello della lettera qui, e comunicare la vostra adesione alla iniziativa qui.

Intanto sul fronte avverso iniziano le pressioni contrarie alla modifica della Legge. Oggi, in un articolo a firma del dott. Enzo Mazza pubblicato qui, il DG della FIMI ha dichiarato che la cosa peggiore che vi possa essere ora è “quella di rimettere mano alla norma appena approvata con il rischio di generare ulteriori pasticci. Presto l'Italia dovrà recepire la Direttiva Enforcement e vi sarà allora il tempo eventualmente per modificare nuovamente la legge 633 sul diritto d´autore”.

Al tentativo di rimandare all’infinito le richieste di modifica della Legge, pervenute perfino dai relatori del DL di Camera e Senato, non si è fatta attendere la prima replica. Così il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, presidente dell'Integruppo per l'Innovazione tecnologica, ha criticato la presa di posizione dell'Associazione dello spettacolo. “Martedì 18 maggio al Senato della Repubblica, il Ministro Urbani si è impegnato a cambiare urgentemente le norme del decreto antipirateria che fanno si che chi scarica un file mp3 o un film da Internet rischia 4 anni di carcere e 15.000 euro di multa. L'AGIS oggi chiede che non si facciano tali modifiche. Spero proprio che Urbani non si faccia intimidire dalle pressioni di chi, senza senso del pudore e dopo aver ricevuto lauti finanziamenti statali con l'approvazione di ARCUS S.p.A., vorrebbe che lo Stato Italiano mantenesse questo assurdo giuridico: che chi scarica una canzonetta subisca le stesse pene di chi molesta un minore. Sono certo che l'impegno di fronte al Parlamento italiano valga ben di più di queste ridicole pressioni.".

Concludiamo questo breve aggiornamento sulla situazione che ci vede tutti interessati per un verso o nell’altro facendo nostro un pensiero del dott. Mazza, dal quale però probabilmente ognuno di noi trarrà diverse considerazioni. “prima le forze politiche votano un testo facendosi anche reciprocamente i complimenti, e poi ne negano la paternità”


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Ringraziamo Gigi 75 per le informazioni e le segnalazioni riportate.