Quale sia il vero rapporto tra musica e P2P non è chiaro, a secondo di che schieramento parli i dati provano in modo inconfutabile la teoria o del danno o del vantaggio. Un altra indagine, promossa da un'associazione no-profit conferma l'unico dato certo: la confusione. In questo studio sono stati intervistati 809 autodefinitisi artisiti nel dicembre del 2003. I risultati dicono che il 47% vede il P2P come un danno per i propri profitti, mentre un 43% vede in internet e nel P2P un potente mezzo per aumentare la propria diffusione e per utilizzare canali alternativi di comunicazione col proprio pubblico. Prendendo atto di questa spaccatura, che comunque ammette un margine d'errore del 4%, bisogna ricordarsi che la storia del P2P è scritta dalle case discografiche e sporadicamente dagli artisti in prima persona.
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