La RIAA negli ultimi tempi si e' resa protagonista di situazioni che spesso hanno del ridicolo, semplicemente perchè schierandosi dalla parte delle multinazionali, cerca in tutti i modi di creare una coscienza anti-pirateria basata sul pilastro banale che scaricare musica da internet senza pagare è rubare.
Anche in Italia siamo costretti a sorbirci un'inutile pubblicità all'inizio dei film al cinema che ci ricorda che scaricare da internet film o comprarli in mezzo alla strada vuol dire rubare, senza considerare che personalmente ritengo che l'atto del rubare sia anche propinarci un CD a 25 EURO magari di Tiziano Ferro.
Qualche tempo fa Cary Sherman uno dei vertici della RIAA, fece notare che gli studenti delle universita' utilizzano la banda a loro disposizione per scambiare musica e questo, se le universtia' non prendono un provvedimento, equivale ad inculcare nei ragazzi le basi del furto. La cosa non è passata inosservata e Roger Dannenberg un docente dell'universita' Carnegie Mellon è intervenuto ricordando quello che storicament le multinazionali della musica e del video hanno fatto utilizzando la loro posizione dominante per decidere su chi potesse esprimere la propria creativita' (visto che la tutela della creativita' degli artisti è un altro pilastro della lotta della RIAA alla pirateria), ricordando che artisti come Luis Armstrong non ebbero i loro dischi pubblicati se non da piccole etichette locali, ricordando inoltre i comportamenti poco leali da parte della NBC e della CBS che sfruttarono la loro posizione dominante per fare il bello ed il cattivo tempo.
L'articolo si conclude ricordando che degli artisti, amici personali di Dannenberg, sono creditori nei confronti della RIAA per alcuni diritti d'autore che alcuni vertici si rifiutano ancora di pagare.
Se i boss della RIAA pagheranno questi miei amici artisti e studieranno un po di storia allora forse io potrei pormi il problema, altrimenti non vedo perchè dovrei cercare di risolvere un problema che rimane del signor Sherman
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