Non si puo' escludere che l'uso del cellulare a lungo andare provochi il cancro, sebbene, allo stato dell'arte, il dato statistico rilevato sia al limite del significativo. Questa la conclusione di uno studio britannico durato sei anni sugli effetti cancerogeni delle onde elettromagnetiche prodotte dai telefonini. L'ente di ricerca che ha prodotto lo studio, la Telecommunications and Health Research Programme (MTHRP), ha pero' escluso danni collaterali, al cervello o al funzionamento cellulare, di breve termine. Il team della MTHRP ha anche controllato fattori come la pressione sanguigna, battito cardiaco, ipersensibilita' elettrica che possono portare a fenomeni come emicranie e vertigini, senza rilevare alcuna controindicazione. Il professor Lawrie Challis ha cosi' concluso che i telefoni cellulari sembrano non rappresentare una minaccia per la salute pubblica, "anche se", dice Challis, "non possiamo escludere, a questo punto della ricerca, che alcuni tipi di cancro possano fare la loro comparsa tra qualche anno", visto che normalmente questo tipo di patologie fa la sua comparsa dopo "10 o 15 anni di esposizione". "Con il fumo, ad esempio, non e' stato possibile associare alcun tipo di cancro al polmone fino ad un periodo di almeno 10 anni", dice ancora Challis. I ricercatori hanno quindi rilevato un leggero aumento di casi di tumore al cervello e cancro al sistema uditivo, al limite del dato significativo.
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