La polizia neozelandese sta interrogando un ragazzo accusato di essere a capo di una rete criminale informatica che si è infiltrata nei computer di tutto il mondo e ha mandato in tilt il sistema di un'università americana. Gli investigatori sono convinti che il diciottenne abbia creato il software usato per attaccare più di un milione di computer causando danni per 19 milioni di dollari.
Il software sarebbe stato usato l'anno scorso per mettere fuori uso il server della University of Pennsylvania, secondo quanto dichiarato dalla polizia. Il ragazzo era a capo di un "botnet", un network di computer infettati da virus informatici o trojan che consentivano di controllare il sistema a distanza.
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