La Cina chiude i battenti a ben 91 siti Web, in una nuova ondata di censura online. Pechino sbarra tanti siti Internet, compreso uno di dissidenti, in una nuova campagna contro la volgarità.La Cina include MSN nella lista dei siti porno: la nuova offensiva moralizzatrice online del governo cinese è infatti una raffica che non risparmia neanche il sito di Microsoft. Settimana scorsa, Pechino aveva spedito missive a 17 soggetti, compresi Google e Baidu, per evitare di finire in questa nuova censura a raffica. Google e Tom Online (la joint venture cinese di Skype) si sono scusate e hanno iniziato a ripulire i loro spazi Web, per evitare di finire sotto la scure cinese. Secondo gli esperti dell'ex celeste impero, il 2009 sarà un anno di forte giro di vite contro le libertà online in Cina, a causa degli anniversari della rivolta di Tienanmen del 1989 e di quella Tibetana del '59.
Altre Info
|