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Quanto costa la SIAE ??



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[ Malata di facebook-licenziata ] [ Elezioni Europee: il web aiuta al voto ]
Pubblicato da Billow il 27/04/2009 alle 09:39

Sono 743 i milioni di euro incassati nel 2007 dalla Siae, Società italiana autori ed editori. Di questi, 109 milioni sono stati trattenuti dall’ente come compenso per le sue attività. Che non si esauriscono con la tutela dei diritto d’autore in Italia, funzione che l’ente esercita in pratica in monopolio nel nostro Paese. Sono cifre che emergono dall’ultima inchiesta di Altroconsumo, presentata oggi a Roma al dibattito su Internet, diritto d’autore e libertà di informazione in Rete.

Qualche dato: per la vendita di biglietti e servizi di vidimazione, la SIAE incassa quasi 16 milioni di euro. Di essi ben 12 milioni derivano dai bollini apposti sui libri (su richiesta dell'autore o dell'editore) e sui prodotti multimediali, questi ultimi sospesi da una sentenza della Corte di giustizia di Strasburgo, ora reintrodotti in Italia grazie al decreto 31/2009 di inizio aprile della Presidenza del Consiglio dei ministri. Contro la quale Altroconsumo è intervenuta al TAR Lazio.
Dall’analisi del bilancio 2007 della Società, far funzionare la macchina costa complessivamente 193 milioni di euro, di cui il 76% solo per il personale. Il bilancio prevede costi superiori ai ricavi di oltre 30 milioni di euro. Si ottiene un pareggio contabile solo per la gestione finanziaria, considerata nel 2007 in attivo, nonostante fosse costituita, tra l'altro, da titoli Lehman Brothers. Non proprio un ottimo investimento.
Un autore che si iscrive alla Società deve pagare 220 euro e ogni anno successivo rinnovare l'adesione con 91,50 euro. Si ha così diritto al controllo dell'utilizzo dell'opera, riscuotendone i diritti. Ma pensare di essere remunerati per la propria creatività in questo modo è un'illusione: secondo Giorgio Assumma, presidente Siae, oltre la metà degli iscritti tra gli autori musicali sono in perdita, cioè guadagnano meno, in diritti, di quanto spendano per l'iscrizione. E all’estero fanno meglio. Per un autore musicale, iscriversi a una società straniera è meno costoso, e si paga solo una volta: confrontare con PRS, in Gran Bretagna (costo: 10 sterline), Sacem in Francia (119 euro), Sgae in Spagna (15 euro).

 

Le nuove tecnologie aprono orizzonti soprattutto ai nuovi autori e a chi non ha un contratto forte con una casa di produzione. Orizzonti che il sistema Siae, fondato nell'800, non è in grado di coprire, né in flessibilità, né in costi di accesso equi e competitivi.
Con la campagna DirittodiRete Altroconsumo sta portando avanti le istanze dei consumatori nell'era del digitale. Autori e utenti non sono più soggetti distinti: produrre opere, distribuirle e fruirle è l'attività giornaliera per una moltitudine di consumatori online. L'autore che vuole vedere remunerata la propria creatività al centesimo, anche in Rete, ha bisogno di nuovi soggetti con nuovi strumenti di monitoraggio, realizzabili fin da oggi grazie ai sistemi digitali disponibili.

 

Internet pone in discussione il sistema di distribuzione tradizionale dell’industria dei contenuti, e i suoi ritardi ad adattarsi ai nuovi scenari della società dell’informazione. E’ invece possibile una convergenza di interessi tra autori e consumatori in un mercato digitale più equo, sostenibile ed innovativo.

 

I diritti di proprietà intellettuale sono essenziali per lo sviluppo del patrimonio culturale ma vanno contemperati con l’irrinunciabile rispetto di altri diritti fondamentali dei cittadini, quali la privacy e l’accesso alla cultura. La sfida va oltre la necessità di combattere la cosiddetta pirateria. E’ un mercato che da tempo fatica ad innovarsi, ma deve farlo. E’ necessario salvaguardare le formidabili opportunità rappresentate da Internet in termini di sviluppo della libertà di informazione, partecipazione democratica ed efficienza del mercato.
Di questo si discute oggi a Roma, alla Sala delle Colonne della Camera dei deputati, dalle ore 9,30 alle 17,00, per iniziativa di Altroconsumo e dell’Isituto politiche per l’innovazione.

Ai senatori e onorevoli, rappresentanti di diversi schieramenti della compagine poltica che parteciperanno al dibattito, verrà richiesto di sottoscrivere un impegno per uno sviluppo sostenibile del mercato dei contenuti digitali e per la salvaguardia della libertà di espressione in Rete.

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Commenti:
Flying Luka
Potrei anche sbagliarmi, ma da quanto ho letto mi sembra di capire che la SIAE - che dovrebbe tutelare artisti, autori et similia - alla fine mi sembra che tuteli solo sè stessa e basta, facendo oltremodo lievitare i prezzi all'inverosimile.

Mi sbaglio?
RNicoletto
Quota :
Inviato da Flying Luka
Potrei anche sbagliarmi, ma da quanto ho letto mi sembra di capire che la SIAE - che dovrebbe tutelare artisti, autori et similia - alla fine mi sembra che tuteli solo sè stessa e basta, facendo oltremodo lievitare i prezzi all'inverosimile.

Mi sbaglio?
Giusto fino all'ultima virgola!
RunDLL
Quota :
Inviato da Flying Luka
Potrei anche sbagliarmi, ma da quanto ho letto mi sembra di capire che la SIAE - che dovrebbe tutelare artisti, autori et similia - alla fine mi sembra che tuteli solo sè stessa e basta, facendo oltremodo lievitare i prezzi all'inverosimile.

Mi sbaglio?

No, non sbagli.
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