Il dipartimento Usa della Giustizia sta indagando su un accordo concluso da Google, a seguito di una class action relativa al progetto 'Google Ricerca Libri' mossa dall'associazione degli autori americani e dall'associazione degli editori americani, che da' al motore di ricerca il diritto di trasformare in formato digitale e vendere intere biblioteche. Lo hanno detto ieri a Reuters due esperti di digitalizzazione. Google, l'Authors Guild e l'Associazione Americana degli Editori, hanno raggiunto lo scorso ottobre un accordo che prevedeva il pagamento da parte di Google di 125 milioni di dollari e la creazione di un Book Rights Registry , un registro delle opere volto a tutelare gli interessi di autori ed editori aventi diritto a compensi in base agli accessi ed alle sottoscrizioni, e, nel caso di libri ancora in commercio, in base alle vendite. In cambio Google ha la possibilità di ampliare enormemente l'offerta di libri in formato digitale del suo servizio "Google Ricerca Libri"; inoltre il patto permette a Google, e solo a Google, di digitalizzare le cosiddette 'opere orfane', cosa che ha creato qualche perplessità tra le associazioni antitrust. Le opere orfane sono libri o altro materiale ancora protetto da copyright, ma senza un chiaro detentore dei diritti di proprietà intellettuale. James Grimmelmann che insegna alla facoltà di Giurisprudenza di New York e Peter Brantley dell'Archivio Internet hanno detto a Reuters di aver parlato del progetto di Google con il dipartimento di giustizia.
Fonte
|