In alcuni comuni italiani, 44 per l’esattezza, a partire dal mese di aprile Telecom Italia ha dato via alla sperimentazione di tecniche di Network Management che durerà 6 mesi ed ha lo scopo di migliorare la qualità della connessione Internet ed evitare eventuali rallentamenti nei momenti di traffico. L’annuncio era stato fatto alla fine di marzo dalla stessa Telecom, ma era passato un po’ in sordina. Il sistema in pratica differenzia la velocità di connessione in relazione alle applicazioni utilizzate dagli Internauti, limitando, ad esempio, il consumo di banda dei software peer to peer, senza però pregiudicarne il funzionamento, per favorire applicazioni real time come la navigazione sul Web o la Posta Elettronica. Fin qui sembrerebbe tutto normale. La verità è che la faccenda sta sollevando un polverone. L’Associazione Italiana Internet Provider ha infatti accusato Telecom Italia di violazione dei principi della net neutralità ed ha chiesto all’Agcom di fare chiarezza su quanto sta avvenendo. Il pericolo sarebbe inoltre quello di violare la privacy e la libertà di espressione degli utenti e di creare discriminazione tra la qualità dei servizi offerti ai clienti di Telecom Italia a tutto svantaggio di quelli invece offerti dagli altri operatori. Agcom ha quindi inviato a Telecom Italia una lettera con cui chiede chiarimenti sull’operazione in atto e sulle tecniche e le apparecchiature utilizzate per l’elaborazione del traffico.
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