La faccenda sta suscitando un mare di polemiche. Come ha ammesso lo stesso Google, automobili inviate dal motore di ricerca che hanno percorso le strade e i vicoli delle grandi città per fotografarle, hanno mappato le reti wireless delle zone visitate, localizzando gli indirizzi MAC e i nomi delle reti (SSID). È successo però che, a causa di un codice sperimentale risalente al 2006 e finito nella dotazione della automobili di BigG, sono state catturate, e quindi memorizzate, anche porzioni di dati trasmessi tramite Wi-Fi in presenza di rete non protette. Sono finiti così nel database di Google dati personali come la cronologia Internet e messaggi di posta elettronica delle reti intercettate. Una volta riscontrato questo “malfunzionamento”, BigG ha fermato tutte le Google car impegnate in questo tipo di progetto per avviare un'indagine e risolvere al più presto il problema.
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