Se Facebook è sotto accusa per via delle impostazioni sulla privacy, un recente studio della Electronic Frontier Foundation (EFF) ha messo in luce la possibilità che il browser stesso consenta di identificare l’utente che lo sta usando, lasciando una sorta di impronta digitale durante la navigazione Internet. Da un esperimento effettuato da alcuni volontari sul sito Panopticlick è venuto fuori che almeno 8 persone su 10 sono individuabili in Rete grazie all’impronta generata dal browser. La percentuale di utenti identificabili passa al 94,2% nel caso di browser che integrano Flash o Java. L’impronta del browser si basa sulle caratteristiche del software e i plugin installati, ma non è stabile nel tempo, dal momento che dipende direttamente dall’utilizzo che l’utente fa del programma. Ad ogni modo, combinando l’impronta con l’indirizzo IP alcuni siti riescono a creare nuovamente dei cookie e a continuare a tracciare la navigazione dell’utente. Un problema di cui gli sviluppatori dovranno tenere conto nelle prossime release dei browser per consentire una maggiore tutela della privacy degli Internauti.
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