. Google ha lanciato "Transparency Report", un insieme di strumenti - tra cui una mappa interattiva via Google Maps - che mostra quali siano i governi che hanno chiesto a BigG informazioni sugli utenti o dove siano state effettuate richieste a Google riguardo la censura o cancellazione di contenuti, anche se per piccoli periodi di tempo. L'esempio mostra, che nel periodo dal gennaio 2010 al giugno 2010, il governo degli Stati Uniti ha chiesto a Google informazioni in merito agli utenti per 4.287 volte, ed ha chiesto di rimuovere alcuni contenuti in 128 occasioni. Altri paesi che hanno fatto nello questo periodo, richieste simili (parliamo di oltre 1000 censure/cancellazioni) sono Brasile, Francia, India e Regno Unito. Facendo click su un singolo paese della mappa, è possibile vedere come le richieste di rimozione in gran parte degli stati "che contano", siano state in tutto o in parte rispettate, così come le censure in merito agli altri servizi forniti da Mountain View (Youtube) . Ad esempio, nel periodo dal luglio 2009 al dicembre 2009, ci sono state sette ordinanze del tribunale degli Stati Uniti di rimuovere i contenuti da YouTube, e sei richieste di rimuovere contenuti da Blogger. Alla stessa pagina, Google offre anche un grafico interattivo in merito ai servizi di Google in tutto il mondo. Ogni volta che vedete un guasto, spiega Google, vi è la possibilità di visualizzare tanto le "interruzioni nel flusso libero delle informazioni", o i blocchi di informazioni imposti da qualche governo locale, o per finire di un possibile cavo tagliato. "Riteniamo che questo tipo di trasparenza può essere un deterrente per la censura. Come in tutte le aziende, di tanto in tanto ci possono anche essere interruzioni di traffico. Il nostro nuovo strumento di monitoraggio del traffico ci aiuta a monitorare se queste interruzioni sono legate a problemi tecnici oppure sono indotte dai governi", è quanto ha affermato David Drummond, a capo dell’ufficio legale di Google Inc.
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