Finora nessun nuovo motore di ricerca, nemmeno Bing, è riuscito a scalzare Google dal suo dominio incontrastato sul Web. A lanciare il guanto di sfida contro BigG questa volta è Blekko, un motore di ricerca, fondato da Rick Skrenta, il cui sviluppo ha richiesto 3 anni di tempo e 24 milioni di dollari. L’arma vincente di Blekko per battere il gigante di Mountain View potrebbe essere quella di “filtrare” i risultati delle ricerche ripulendoli da spam e siti inutili grazie alla collaborazione degli utenti che possono interagire con il motore selezionando le fonti dei dati. Questo è possibile grazie alla tecnica degli “slashtag”, ovvero termini separati dallo slash ("/"), anzichè dalla virgola, che vengono aggiunti subito dopo la parola chiave nella casella di ricerca. Gli slashtag consentono di filtrare i risultati in base a categorie predefinite o a quelle create dagli utenti. Ad esempio, per trovare siti che parlano di Windows possiamo inserire nella casella di ricerca la parola windows, così come facciamo con qualsiasi motore di ricerca. Se vogliamo però vedere i siti tecnologici che parlano di Windows possiamo affinare la ricerca digitando windows /tech e così via. È possibile associare ad una parola chiave più slashtag così come anche crearne di personalizzati (per fare ciò è necessario registrarsi al sito di Blekko). Le prime impressioni sono tutto sommato buone: il motore di Blekko consente di ottenere risultati paragonabili a quelli di BigG quando si tratta di effettuare ricerche mirate, non altrettanto per ricerche più generaliste laddove è richiesta l'indicizzazione di una quantità notevole di pagine Web (in questo caso Google è anni luce più avanti).
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