La Nuova Zelanda non è nuova per le sue proposte di legge atte a reprimere in tutti i modi l’uso illecito del P2P. Già nel 2009, i legislatori avevano tentato di far approvare una legge per disconnettere gli utenti da internet qualora avessero commesso degli illeciti, ma una pubblica protesta bloccò l’iter legislativo. Il Governo Neo Zelandese ha deciso di riprovarci anche quest’anno, ma ora la morsa è ancora più stretta: il testo proposto vorrebbe imporre la colpevolezza dell’imputato fino a prova contraria! Sono previste durissime sanzioni pecuniarie fino a 15.000 dollari neozelandesi i quali vengono imposti non solo come risarcimento ai detentori del diritto d’autore, ma anche come metodo di punizione verso l’utente. La rilevazione con cui viene infranto il diritto d’autore desta non poche perplessità sia negli utenti, che nelle associazioni in difesa dei diritti dei consumatori, oltretutto anche Google ha indicato che una percentuale molto rilevante di infrazioni che gli vengono segnalate abitualmente risultano essere del tutto errate. Il partito dei Verdi si sta opponendo fermamente a questa proposta sottolineando che il nuovo disegno di legge è in ritardo sui tempi, ed oltre ad essere sproporzionato non risolverebbe il problema, inoltre è completamente assurdo negare al cittadino l’utilizzo del telefono e della sua linea ADSL perché essa è stata usata illegalmente, in quanto si creerebbe un pericoloso precedente che l’attuale Governo Neo Zelandese dovrebbe assolutamente evitare.
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