Tra Google ed Oracle non scorre buon sangue, ma questa non è una novità! Nel mese di agosto Oracle aveva citato in causa BigG, sostenendo che la società aveva ripetutamente e consapevolmente violato la proprietà intellettuale relativa a Java in merito allo sviluppo di Android. Google ha risposto che Java è un software open-source e pertanto le affermazioni di Oracle erano inconsistenti e prive di ogni fondamento. Ad oggi le cose hanno subito un sostanziale mutamento, dagli ultimi documenti giudiziari si evince che la società di Mountain View sostiene di non aver violato nessun brevetto appartenente ad Oracle, che alcuni sono inapplicabili e non più validi, che lo stack di Android costituisce un uso equo delle proprietà intellettuali di Oracle, ma soprattutto che non è responsabile delle violazioni commesse da terze parti senza che essa ne sia direttamente a conoscenza. Oracle, lo scorso anno, ha acquisto Sun Microsystem e con essa anche Java, il quale è stato definito dall’acquirente una delle più importanti tecnologie che ha acquisito con Sun. Mentre Java è open-source, il vero punto della contesa fra Google e Oracle è Dalvik, la macchina virtuale e parte dello stack di Android, incaricato di eseguire il codice sui dispositivi. Chi, secondo voi, avrà la meglio in questa nuova crociata legale?
|