Ieri Intel ha annunciato, in anteprima, la prossima generazione di processori Itanium, questa serie porta il nome in codice Poulson ed introduce miglioramenti sia nella gestione dell'energia, che nell'affidabilità dell'architettura, inoltre è progettata per sfruttare i vantaggi dell'architettura degli ultimi Xeon, con i quali, i nuovi Itanium saranno pin-compatibili. Mentre gli Xeon saranno destinati ad ambienti server e workstation con OS Windows, Solaris e Linux, gli Itanium verranno destinati al mercato dei mainframe Unix. L'architettura dei Poulson si articola in 8 core fisici affiancati a ben 54 MB di memoria on-die, rispetto alla generazione attualmente in commercio, poi, è stato ampliato il bandwidth del bus interno per la trasmissione dati ed i chip sono realizzati utilizzando il processo produttivo a 32nm, che permette di contenere le dimensioni del die ed i consumi del processore. In sintesi, i prossimi Itanium assomiglieranno molto agli Xeon, entrambi sono progettati per applicazioni mission-critical e, per gli Itanium, Intel raddoppierà la profondità di esecuzione delle istruzioni, passando da 6 a 12, senza che ciò comporti la ricompilazione delle applicazioni. Gli Itanium di prossima generazione saranno i primi processori general-purpose ad essere composti da 3.1 miliardi di transistor, Intel non ha specificato quando verranno immessi in commercio, limitandosi a dire che lo sviluppo non è ancora terminato, ma è a buon punto.
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