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Facebook in ufficio: indagati 5 impiegati



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Pubblicato da Redazione il 04/05/2011 alle 11:00

Facebook

Internet è ormai disponibile su tutti i posti di lavoro e molti non riescono a resistere alla tentazione di collegarsi a Facebook per aggiornare il proprio profilo, chattare, giocare e postare nuovi contenuti durante l'orario di ufficio. Per questo motivo molte aziende pubbliche e private hanno deciso di bloccare l’accesso al social network dai computer dei propri dipendenti. Ma laddove questo filtro non viene adottato i dipendenti che trascorrono troppo tempo su Facebook durante l’orario di lavoro possono passare anche guai con la legge. È infatti successo che a Bertinoro, borgo in provincia di Forlì-Cesena, venerdì scorso agenti in borghese della squadra mobile di Forlì si sono recati in comune per sequestrare i PC di 5 dipendenti comunali, accusati di aver usato Internet per scopi personali e di essersi collegati a Facebook per fare, tra l’altro, una partitita ai giochi presenti sul social network. I cinque impiegati coinvolti nella vicenda sono ora indagati e dovranno difendersi dalle accuse di peculato e abuso di ufficio.

Gli inquirenti procederanno adesso a far esaminare da tecnici specializzati quanto memorizzato sulle memorie dei PC al fine di verificare se i cinque dipendenti hanno effettivamente utilizzato i loro computer per postare commenti, caricare foto, chattare e quant’altro è possibile fare su Facebook. L’inchiesta sarebbe partita come sviluppo da una precedente indagine effettuata dal Corpo Forestale dello Stato nei confronti di un altro dipendente dello stesso comune. Si preannuncia adesso un’aspra battaglia legale tra l’ipotesi di accusa di peculato e abuso d’ufficio e la difesa incentrata sulla tutela della privacy del lavoratore e affinità tra mansioni professionali e collegamenti alla Rete.




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Commenti:
veraferro
A parte il fatto che le forze dell'ordine potevono fare qualcosa di meglio che mettere sotto accusa 5 cristiani.... che comunque se lo meritano dato che lavorare in ufficio non significa farsi i cavoli loro su faceb... ma a parte ciò brave le forze del'ordine sempre così
GINGILLONE
Quota :
Inviato da veraferro;1643935
A parte il fatto che le forze dell'ordine potevono fare qualcosa di meglio che mettere sotto accusa 5 cristiani.... che comunque se lo meritano dato che lavorare in ufficio non significa farsi i cavoli loro su faceb... ma a parte ciò brave le forze del'ordine sempre così


Le forze dell'ordine hanno fatto il loro dovere.Chi non l'ha fatto è il server dell'azienda.pubblica o privata, che doveva bloccare i collegamenti a internet non strettamente collegati al lavoro svolto in quell'ufficio.
Sfido chiunque a non concedersi divagazioni su internet nei periodi di inattività.
Se quelle attività sono bloccate dal server centrale è impossile acceredervi.
Quindi le responsabilità stanno a monte, purtroppo in Italia chi sta a Monte non è condannabile. Impunità per le alte cariche dello stato!!!!!!!!!
Impunità per tutti quelli in alto,giudici compresi.BASTA!!!!
cippico
dei buoni amministratori di rete avrebbero appunto DOVUTO bloccare a monte l'accesso ai soliti siti...sarebbe giusto una bella lavata di testa anche a loro credo...

ciaooo a tutti
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