. Le strategie per conquistare gli utenti non sono soltanto fatte di marketing ed iniziative promozionali, spesso ci si guadagna la fiducia del pubblico anche in base "all'etica" perseguita dall'azienda. Lo sanno bene Sony e Microsoft, due aziende che, per le politiche messe in atto circa i tentativi di hack ai propri sistemi, si trovano su posizioni diametralmente opposte. La prima sta, infatti, pagando un grosso prezzo in termini di fidelizzazione, per aver inizialmente cercato di non divulgare i particolari relativi all'attacco al PS Network, aver tenuto all'oscuro gli utenti è la maggiore colpa di Sony secondo la maggior parte dei danneggiati. Il sistema di Microsoft, invece, non è ancora stato compromesso, ma c'è stato un ragazzo irlandese che ha provato ad eseguire l'hack alla rete di Xbox. Microsoft avrebbe potuto punire il teenager, richiedendo ai giudici che gli fosse impedito l'accesso ad Internet, invece ha preferito prenderlo come collaboratore ed "aiutarlo a sviluppare le proprie capacità per fini non illegali". Certo, siamo sicuri che la benevolenza di Microsoft verso l'hacker in erba non sia del tutto disinteressata, ma la maggior apertura mentale rispetto ai dirigenti Sony è di sicuro una buona pubblicità verso l'utenza Xbox.
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