Google è attivo in diversi campi, uno dei quali è la diffusione della banda larga, tramite il progetto FTTH (fibre-to-the-home), il quale mira ad installare una rete in fibra capace di picchi di 1 Gbps. Kevin Lo, capo della sezione accessibilità di Google, ha ieri fornito alcuni risultati ottenuti dal programma FTTH, spiegando in dettaglio l'idea che Big G si è fatta sulle possibilità di digitalizzare un vasto territorio. Lo ha affermato che il maggiore ostacolo all'allargamento della rete in fibra sono le regolamentazioni, sia locali che nazionali. "I regolamenti possono mettere i bastoni tra le ruote dell'innovazione. Alcune volte, leggi legate alle infrastrutture impediscono del tutto nuovi investimenti."
Citando le esperienze del progetto FTTH nelle due Kansas City (una in Kansas e l'altra in Missouri), Lo ha spiegato le problematiche che si incontrano quando si vuole stendere la fibra, tra queste vi sono "irragionevoli" tasse e termini di condizioni legate ai diritti di passaggio, con i quali si deve avere a che fare prima di stendere la fibra a terra. Quando si parla di utilizzare i pali già presenti, invece, Lo si lamenta del fatto che gli accordi stipulati non considerano alcun provider di banda larga. "Utilizzare i pali invece che stendere la fibra a terra, aumenta la velocità con la quale siamo in grado di implementare la nostra rete. Alcune volte, però, ci si scontra con leggi che non prevedono tale possibilità e bisogna rimettersi alle decisioni del legislatore, in questi casi è più facile che un governo locale decida velocemente, piuttosto che un governo centrale."
Il programma FTTH è partito questa settimana e punta a fornire una rete parzialmente utilizzabile già entro la metà del 2012. Lo ha specificato che sono 1100 le comunità prese in considerazione come area di test (rappresentanti circa la metà della popolazione degli stati uniti). Queste sono risultate scarsamente dotate di infrastrutture, ma "business-friendly" e "in grado di lavorare alla velocità di Google". L'ultimo appunto di Lo riguarda la localizzazione delle richieste di banda larga: da una ricerca di Point Topic risulta che zone come Africa e Medio Oriente, insieme, sono responsabili soltanto del 3% delle richieste di banda, questo perchè i provider forniscono servizi a prezzi ancora troppo elevati. Leggendo la dichiarazione del manager di Google viene spontaneo immaginare cosa accadrebbe se il progetto FTTH fosse applicato su territorio italiano, dove lo Stato latita sul fronte della digitalizzazione e preferisce fornire ai cittadini un maggior numero di canali televisivi da guardare, piuttosto che un mezzo per creare lavoro ed occupazione.
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