Esaminando l'utenza privata, Windows 7 presenta un tasso d'adozione elevato, nettamente superiore a quello del vetusto XP, che ormai rimane presente in meno del 10% del parco macchine consumer, ma lo scenario cambia sensibilmente se si prende in esame l'insieme degli utenti enterprise, ancora molto legato al vecchio sistema operativo Microsoft. In questo scenario cambia il tempo di vita medio di un OS, è vero che le applicazioni vengono generalmente tenute aggiornate, ma il sistema operativo viene utilizzato su un arco di tempo superiore alla decade (accadeva anche in passato, ad esempio nel 2005 molte erano le aziende utilizzanti ancora Windows 95). Microsoft, per questi motivi, ha avviato una massiccia campagna pubblicitaria volta ad accelerare il tasso d'adozione di Windows 7 in ambito enterprise, ma si trova, oggi, a dover fare i conti con il veloce ciclo di sviluppo che ha portato al rilascio, ad appena poco più di due anni dall'arrivo di Windows 7, della prima beta pubblica di Windows 8. Il successore di Windows 7 non è lontano dal rilascio della versione definitiva, dunque molti utenti enterprise stanno scegliendo di aspettare questo rilascio, utilizzando, nell'attesa, Windows XP. Questo comportamento spaventa Microsoft perchè Windows 8 è considerato, all'interno di Redmond, un esperimento, mentre Windows 7 è visto come il miglior OS Windows di sempre, dunque c'è il rischio che molte aziende giudichino insoddisfacente Windows 8 e scelgano OS alternativi. Microsoft, quindi, sta cercando di spingere il settore enterprise verso Windows 7, ritenendo che la scommessa su questo OS sia una vittoria facile, mentre puntare su Windows 8 è una strategia molto più rischiosa.
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