La decisione è sicuramente storica e destinata a sollevare un mare di polemiche anche nel nostro Paese. Il nuovo governo spagnolo, guidato da Mariano Rajoy, ha deciso eliminare la controversa tassa sull’equo compenso (canon digital) che gravava sui dispositivi e i supporti digitali, come CD, DVD e dischi fissi, che consentono la copia di contenuti protetti da diritto d'autore. La tassa era stata istituita nel 1987 ed era stata estesa successivamente anche ai dispositivi elettronici. Nonostante la pirateria su Internet sia dilagante (si stima che solo il 2% dei brani musicali vengano scaricati legalmente e due videogiochi su tre siano pirata) probabilmente la decisione in Spagna è stata presa per stimolare i consumi dei cittadini. A tal proposito bisogna dire però che la decisione arriva anche grazie all’introduzione di una nuova normativa (Legge Sinde) in materia di lotta alla pirateria che consente alle autorità, un'apposita commissione governativa, di avere la piena autonomia nel censurare, in presenza della segnalazione di una violazione da parte dei detentori di diritti d’autore, siti Internet che ospitano link pirata o contenuti illegali. Sono ovviamente previsti meccanismi di mediazione e arbitrato, come pure l’intervento di un giudice.
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