Fino a ieri i dati caricati dagli utenti su Megaupload, chiuso dall’FBI una decina di giorni fa, sembravano ormai destinati alla cancellazione, dal momento che, dopo il congelamento dei beni del sito, le società terze (Carpathia Hosting e Cogent Communications) che gestiscono i server su cui sono memorizzati i file non ricevono più alcun pagamento. La cancellazione, secondo le voci circolate, sarebbe dovuta avvenire entro giovedì 2 febbraio. Ora però gli utenti possono stare più tranquilli: grazie ad un accordo raggiunto con Carpathia Hosting e Cogent Communications per almeno altre due settimane i file non saranno eliminati dai server. Ad annunciarlo, con un messaggio su Twitter, è stato Ira Rothken, l’avvocato che difende Kim Dotcom e soci. In questi 14 giorni Rothken cercherà di trovare un accordo con il Governo americano per far sì che i dati degli utenti non vadano distrutti, anche perché possono servire alla difesa per dimostrare che buona parte dei file presenti sui server sono legali. Secondo l’accusa, invece, Megaupload, lucrando su contenuti illegali caricati sulla piattaforma dagli utenti, ha causato circa 500 milioni di dollari di danni all’industria dei contenuti.
|