Nel corso dei prossimi mesi ci saranno grandi cambiamenti nel funzionamento di Google. Ad annunciarlo al Wall Street Journal è stato Amit Singhal, uno dei responsabili che si occupano del motore di ricerca. La grossa novità è che Google gradualmente modificherà il meccanismo di generazione dei risultati, attualmente ancora abbastanza legato all’algoritmo del “page rank”, ed introdurrà la ricerca semantica, per cui il motore sarà praticamente in grado di rispondere a vere e proprie domande. Il nuovo approccio semantico non si sostituirà a quello già utilizzato dal motore, ma lo affiancherà. Lo scopo è infatti quello di fornire all’utente risultati ancora più pertinenti di quanto avviene adesso e soprattutto legati al significato delle parole e all’interpretazione del contenuto. La piattaforma utilizzerà centinaia di milioni di “entità” (persone, luoghi, cose) raccolti negli ultimi due anni. La ricerca semantica consentirà al motore di associare parole differenti con altri termini (ad esempio “Google” con i suoi fondatori "Larry Page" e "Sergey Brin") e differenziare il significato dei termini (ad esempio la casa automobilistica “Jaguar” dall’omonimo felino). L’obiettivo è quello di far somigliare il comportamento del motore di ricerca a quello usato dalle persone per “comprendere il mondo”. Google punterà soprattutto sulle cosiddette “risposte veloci” alle quali il motore dovrebbe essere in grado di rispondere, come “Quali sono i 10 fiumi più lunghi del mondo?”, “In che anno nacque Alessandro Manzoni?”, ecc. Digitando il nome di un autore come Ernest Hemingway il motore inoltre visualizzerà tutta una serie di informazioni, come libri da consultare o da comprare, ecc. Le ricerche semantiche, inoltre, dovrebbero invogliare gli utenti a rimanere più a lungo sulla pagina del motore, anziché effettuare il classico “mordi e fuggi”.
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