Dopo aver acquisito Skype, Microsoft ha deciso di rivoluzionare la gestione della rete su cui si appoggia il famoso client VoIP. In pratica l’azienda di Redmond ha preferito rinunciare ai supernodi P2P, costituiti dagli stessi utenti, a favore di Linux Box, ovvero server Linux presenti nei propri data center. Un cambiamento, ha spiegato l'esperto di sicurezza Kostya Kortchinsky al sito Ars Technica, dovuto principalmente, ma non solo, a motivi di sicurezza. Il passaggio a questo nuovo sistema è avvenuto circa 2 mesi fa. In precedenza la rete utilizzata da Skype prevedeva l’utilizzo di circa 48.000 supernodi, scelti dinamicamente tra gli utenti con sufficiente larghezza di banda e potenza di elaborazione. In pratica i singoli peer, ovvero i PC degli utenti, non si collegano ad un server centrale, ma comunicano tra di loro tramite i supernodi. Utilizzare però come supernodi i PC degli utenti non è il massimo dal punto di vista della sicurezza, in quanto c’è la possibilità che qualche computer sia infetto da virus o malware. I nuovi supernodi, circa 10.000, sono adesso costituiti da server dedicati basati su una versione di Linux che utilizza grsecurity, una collezione di patch e configurazioni sviluppate per rendere i computer meno vulnerabili agli attacchi. Ogni nuovo supernodo può ora gestire fino a 100.000 utenti collegati contemporaneamente, ma rimane ancora un problema da risolvere sul quale Microsoft sta investigando. Sembra infatti un exploit consenta di determinare abbastanza facilmente gli indirizzi IP degli utenti connessi al servizio. Ad ogni modo il nuovo approccio nella gestione della rete, continua ad utilizzare un’architettura P2P, consentirà di ottenere benefici immediati quanto a prestazioni, stabilità e sicurezza per tutta la comunità Skype.
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