Joshua Schichtel, un hacker trentenne di Phoenix, in Arizona, è stato condannato a trenta mesi di carcere per aver venduto l'accesso a oltre 72.000 PC domestici affetti da virus informatici. In realtà il ragazzo è un botmaster, ossia il controllore di una botnet, una rete costituita da computer collegati a Internet e infettati da malware. Oggi milioni di computer di ignari utenti sparsi per il mondo fanno parte di varie botnet e vengono controllati da hacker e criminali. In pratica, Schichtel ha aiutato i propri clienti a installare software pericoloso sui PC della botnet con l'intento di favorire le loro attività illegali.
Dopo la prigione, Schichtel sarà sottoposto a un regime di tre anni di libertà vigilata e l'uso del PC e di Internet sarà rigorosamente monitorato da un supervisore. Nel 2004 il ragazzo era già stato accusato, insieme a tre complici, di usare le botnet per attaccare siti Web. In quel caso, però, le accuse caddero perché il governo americano non riuscì a presentare un atto d'accusa davanti a un tribunale nei tempi previsti dalla normativa vigente. Stavolta non è stato così fortunato.
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