In Iran Twitter e Facebook possono essere oscurati, ma milioni di iraniani hanno sfidato il regime per trovare un modo di accedervi. Fatto sta che anche la massima autorità religiosa del paese, il rappresentante di Dio in terra, l'ayatollah Ali Khamenei è ora sui social network. Già presente su Instagram, attraverso il suo account Twitter si è propagata in rete la notizia della pubblicazione della sua pagina Facebook. Oltre alla grande attenzione suscitata a livello internazionale sembra che 10.000 avventori abbiano manifestato il loro apprezzamento con un "mi piace". I commenti alla pagina sono comunque moderati e in alcuni casi rimossi. Khamenei è attivo su Twitter con la trasmissione di messaggi in persiano, inglese e arabo. Ad oggi il suo staff ha pubblicato 3.200 messaggi e la sua attività è seguita da 7.500 persone. In Iran cinque milioni di siti Web sono oscurati dal regime ma gli iraniani cercano di aggirare il blocco attraverso proxy server e VPN. Il paese sarà oggetto di elezioni presidenziali nel 2013. Non è da escludere che Khamenei abbia contribuito con questo aperto abbraccio ad Internet a sdoganare i social network e a favorirne l'utilizzo anche da parte di funzionari statali e soggetti politici.
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