Cuba è una repubblica socialista, ma anche i regimi totalitari non possono fare a meno di seguire i cambiamenti che avvengono nel mondo. Internet e l'alta velocità ne fanno parte. Il momento sembra finalmente giunto. Con due anni di ritardo e un costo di 70 milioni di dollari è stata attivata la dorsale in fibra ottica a 640 GB. In precedenza l'isola era servita da una connessione satellitare, relativamente lenta a causa delle restrizioni imposte dall'embargo commerciale degli Stati Uniti. Oggi i cubani possono usare i social network anche se con difficoltà e poca soddisfazione a causa della lentezza. A regime la nuova dorsale Alba-1 (Alternativa Bolivariana para los Pueblos de nuestra América) fornirà una velocità 3.000 volte superiore a quella attuale. Ciò significa anche sostenere milioni di chiamate telefoniche contemporanee. Per altro il vero beneficiario del progresso tecnologico sarà il governo, visto che la maggior parte dei cubani non ha ancora accesso alla rete. Freedom House, organizzazione internazionale che opera per la sensibilizzazione di democrazia e diritti umani, in un rapporto sulla connessione a Cuba, registra che solo il 16% dei cubani è on-line. Si tratta per lo più di un'utenza che utilizza la posta elettronica dal luogo di lavoro, da istituzioni scolastiche o da club tecnologici direttamente afferenti al governo.
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