Non siamo assolutamente certi che il sito Insecam abbia come reale obiettivo quello filantropico di aiutare il prossimo, fatto sta che raggiungendo www.insecam.cc ci troviamo davanti ad un nutrito elenco diviso per nazione di tutte le telecamere di sicurezza i cui utenti non hanno modificato la password di default (e parliamo anche dei baby monitor Foscam)… è cosa abbastanza nota infatti che, come nel caso dei router, anche le password di default delle telecamere di sicurezza possono essere violate in quanto è sufficiente individuare l’algoritmo utilizzato dal produttore per generare le password. Nel sito abbiamo scoperto che solo in Italia le webcam “sniffate” sono 679 e per ogni sito, la pagina web è in grado di fornirci persino la longitudine e la latitudine del dispositivo (anche se questo dato pare non essere, volutamente, preciso). Per fortuna sembra che buona parte dei rispettivi proprietari siano stati avvisati o abbiano constatato di essere visibili pubblicamente considerato che la maggior parte delle webcam nella pagina in questione sono oramai offline; se l’obiettivo dei ragazzi di Insecam è stato davvero quello di sensibilizzare le persone riguardo il problema sicurezza, sembra che questo sia stato incentrato ma, attenzione, avverte Insecam nella pagina dedicata alle FAQ http://www.insecam.cc/faq/, il fatto che la vostra telecamera non sia nel sito non significa che non possa essere raggiunta on line, quindi “cambiare la password” è di sicuro il messaggio che d’ora in poi ogni utente che possieda una telecamera di sicurezza dovrebbe recepire.
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