Approvata la legge Urbani.
L'Italia condanna con il carcere chi duplica e fa uso personale
di certi file attraverso Internet. Il ministro dei Beni culturali
Giuliano Urbani ce l'ha fatta: ieri al Senato il provvedimento
che introduce anche la galera per chi duplica certi file via
Internet è divenuto legge. La speranza degli oppositori è che il
Governo faccia presto ciò a cui si è impegnato, cioè introduca,
in una successiva legge, le correzioni ritenute necessarie.
Il provvedimento approvato dal Senato non è in realtà
piaciuto a nessuno: da più parti si sono levate voci molto
critiche, anche da chi ha poi optato per l'astensione. Lo stesso
Urbani nel suo intervento ha dichiarato: "Chiedo al Senato il
sacrificio di legiferare come tutti sappiamo che non si debba
fare".
Da notare però che tra gli accordi approvati dal Senato ci sono alcuni vincoli che impegnano il Governo ad effettuare al più presto, le dovute correzioni con un provvedimento che dovrebbe iniziare l'iter burocratico già entro un paio di settimane, è perciò lecito nutrire un leggero ottimismo che ciò avvenga. Si spera cioè che entro qualche mese entri in vigore una nuova legge che abolisca le misure sanzionatorie dell'articolo 1 del'attuale provvedimento Urbani, venga rimossa la tassa su masterizzatori e software di masterizzazione nonché venga tolto l'obbligo di apporre un bollino, una "nota informativa", su tutti i materiali protetti da diritto d'autore circolanti in rete. Tutti obblighi che volenti o nolenti saranno in vigore a tutti gli effetti già nei prossimi giorni, una volta pubblicato il testo sulla Gazzetta Ufficiale.
La Legge
Il resoconto completo della seduta al Senato
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