Una di queste riguardava la divulgazione di documentazione completa e adeguata dell'interfaccia dei prodotti informatici per permettere ai server del gruppo di lavoro sviluppati dai concorrenti di Microsoft di interoperare pienamente con Windows. Il colosso guidato da Bill Gates avrebbe dovuto adempiere alla decisione Ue entro lo scorso 15 dicembre. La conclusione di Bruxelles rileva che «la documentazione fornita finora da Microsoft č incompleta e in alcuni casi inadeguata». Microsoft ha ora cinque settimane di tempo per replicare alle obiezioni della Commissione Ue, dopo di che in assenza di una replica soddisfacente o dell'adempimento ai rimedi, l'esecutivo potrebbe passare dalle parole ai fatti. La multa sarebbe dunque retroattiva e scatterebbe dal 16 dicembre 2005. «Ho dato a Microsoft tutte le possibilitą per far fronte ai suoi impegni - ha affermato il commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes -. Adesso l'unica alternativa che ci resta č quella di procedere formalmente». In ogni caso, ha spiegato il portavoce del commissario, Jonathan Todd, la decisione della Commissione potrą essere contestata in appello dal gruppo Usa. Se il provvedimento venisse applicato, passerebbe alla storia come primo caso di applicazione delle nuove regole Antitrust comunitarie, dopo le modifiche del 2004. Per il gruppo Usa obiezioni ingiustificate. Dal canto suo Microsoft respinge la minaccia di Bruxelles e ritiene «ingiustificate» le obiezioni. Il legale del gruppo, Brad Smith, spiega che la societą č pienamente intenzionata a rispettare le richieste della Commissione Ue, ma spiega che le ultime richieste permetterebbero la creazione di «cloni» del suo sistema operativo Windows.
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