Uno dei punti del patteggiamento di Microsoft con il Dipartimento di Giustizia americano prevedeva la donazione di una ingente quantità di software alle scuole, come riparazione ai danni causati dall'azienda agli stati. Questa soluzione sta però sollevando rumorose polemiche: secondo l'associazione dell'industria del computer americana (CCIA) e molti produttori di software, in questo modo si permetterebbe a Microsoft di allargare in modo irregolare e anticompetitivo la propria quota di mercato nel settore dell'educazione, probabilmente l'unico nel quale Microsoft ha avuto finora una posizione di minoranza.
Particolare scalpore ha suscitato la protesta di Apple, leader nel mercato educational americano: una memoria di 30 pagine nelle quali i legali dell'azienda sostengono che è necessario lasciare alle scuole e alle università la possibilità di scegliere quali computer e quali software utilizzare (circa la metà dei computer utilizzati nelle scuole americane sono Macintosh).
Queste affermazioni stridono con l'atteggiamento amichevole instauratosi tra le due aziende dopo il ritorno di Steve Jobs in Apple.
Recentemente Microsoft aveva ritirato i suoi, seppur modesti, investimenti in Apple: che sia l'inizio di un nuovo periodo di rivalità tra le due aziende?
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