Microsoft questa settimana ha aggiornato i propri termini di servizio con cambiamenti significativi in materia di privacy e risoluzione delle controversie. La società ha notificato le modifiche agli utenti in una e-mail inviata venerdì scorso, informandoli che le nuove condizioni sarebbero andate in vigore il 19 ottobre.
La nuova politica di Microsoft permette adesso all'azienda di accedere e visualizzare i contenuti degli utenti in tutti i suoi servizi cloud. Considerando che la precedente versione dei termini di servizio davano a Microsoft il diritto appropriarsi di contenuti altrui "solo nella misura necessaria a fornire il servizio", gli stessi termini ora certificano che gli stessi contenuti possono essere utilizzati per "fornire, proteggere e migliorare prodotti e servizi Microsoft".
In parole povere, l'azienda di Redmond adesso potrà estrarre il contenuto di servizi cloud-based come Hotmail, SkyDrive o Office.com, e usarlo magari per personalizzare i risultati di ricerca (tramite Bing) di un utente. A tal proposito, la società ha spiegato che l'utilizzo di tali contenuti servirebbe solo per integrare al meglio i vari prodotti Microsoft con tutti i servizi cloud.
Per quanto riguarda il versante "controversie", Microsoft ha aggiunto una modalità "class action" al suo contratto. Gli utenti negli Stati Uniti potranno ora risolvere le controversie con l'azienda tramite un arbitrato piuttosto che avviare un procedimento giudiziario, con la conseguenza che non si potrà più ricorrere a class action.
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