Si conclude a Washington, davanti alle telecamere di CNN, la sessione di appello della causa che vede contrapposti il Governo degli Stati Uniti e Microsoft Corporation, ed è una sorpresa. I giudici hanno sottoposto gli avvocati della multinazionale ad un pressante fuoco di fila di domande, necessarie a chiarirne la posizione nell'ambito dell'accusa di comportamento contrario alla libera concorrenza avanzata dal Governo. Se questo era prevedibile, ha invece suscitato scalpore l'atteggiamento critico della Corte nei confronti della decisione del giudice T.P. Jackson, che in prima istanza aveva ordinato la suddivisione di Microsoft in due aziende distinte, riconoscendola colpevole di avere alterato la normale dinamica di mercato. La Corte non ha naturalmente espresso alcun giudizio sull'operato di Jackson, ma la raffica di domande cui sono stati sottoposti anche gli avvocati del Dipartimento di Giustizia ha mostrato per la prima volta con una certa chiarezza che i giudici potrebbero rovesciare ogni decisione precedente e dare ragione a Microsoft.
La multinazionale di Seattle aveva sottoposto il caso alla Corte Suprema federale, che si era dichiarata incompetente a decidere, trasferendo gli incartamenti alla Corte d'appello, considerata tendenzialmente favorevole a Microsoft dagli osservatori.
Particolare curioso, i servizi di informazione online stanno dando interpretazioni addirittura opposte dell'udienza conclusiva: alcune testate web affermano che la disposizione favorevole della Corte nei confronti di Microsoft è evidente, mentre altre sostengono di aver visto e sentito esattamente l'opposto. La maggior parte degli analisti ritiene che l'azienda sarà prosciolta dalle accuse e riceverà al massimo alcune sanzioni restrittive. In attesa della sentenza definitiva, CNN ha realizzato sull'argomento un eccellente servizio speciale, che troverete al link qui sotto.
Servizio speciale di CNN
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