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Ghiaccio su Marte: può sostenere la vita?



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[ Da Sony nuove cellule solari ] [ Innamorarsi online? No grazie ]
Pubblicato da Robbi il 26/05/2008 alle 08:08

 

 

News Atipico/Spazial/Esplorativa!

Un nuovo capitolo dell'esplorazione di Marte si aprirà domenica, quando una piccola sonda scenderà sul circolo polare artico del pianeta per scoprire se il ghiaccio sotto la superficie abbia mai avuto una composizione chimica tale da sostenere la vita.

Lo hanno detto oggi i capi della missione. La Nasa ha approvato la missione, ribattezzata Phoenix, dopo che la navicella Odyssey orbitante attorno a Marte ha scoperto il ghiaccio nei due poli nel 2002.

Cinque sonde sono atterrate vicino alle zone equatoriali di Marte, tra cui la Spirit e la Opportunity dotate di ruote, e hanno scoperto tracce dell'esistenza passata di acqua in superficie. L'Odyssey non ha trovato segni di ghiaccio in profondità nel terreno equatoriale di Marte.

Phoenix non cercherà direttamente forme di vita, ma sarà in grado di determinare se il ghiaccio marziano sia mai stato liquido, perché in quella forma può costituire un ingrediente essenziale per lo sviluppo della vita.

L'agenzia spaziale Usa dovrà superare un grosso ostacolo prima che la nuova fase di studi marziani prenda il via. Phoenix deve atterrare rallentando da una velocità di 19.000 chilometri orari a zero in sette minuti. A 274 milioni di chilometri di distanza, i controllori di volo potranno soltanto vedere ed aspettare per sapere che fine avrà fatto Phoenix. I segnali radio da Marte impiegano 15 minuti a raggiungere la Terra, pertanto nel tempo che i controllori di volo avranno verificato l'inizio della discesa, la sonda dovrebbe già essere atterrata. Infine, Phoenix dovrà spiegare i suoi pannelli solari per iniziare a ricaricarsi. Se non ci riuscisse, le sue batterie si esaurirebbero in 31 ore.


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Commenti:
RNicoletto
Certo che controllare un dispositivo complesso come una sonda spaziale a 274 milioni di km di distanza è davvero un trionfo del progresso tecnologico.
Aquax
Quota :
Certo che controllare un dispositivo complesso come una sonda spaziale a 274 milioni di km di distanza è davvero un trionfo del progresso tecnologico.

Hai perfettamente ragione.
E fa ancora + rabbia che la tecnologia che c'è adesso permette di comunicare con apparecchi a oltre 250milioni di km e chi abita a qualche km da una centrale telecom non riesce magari ad avere una semplice adsl...

Ritornando al discorso, quello che io mi continuo a chiedere, e continuerò a farlo, è XCHE' SI CERCA SEMPRE L'ACQUA per poter dire C'E' VITA ????
Cioè, non potrebbero esistere ad esempio degli "alieni" che vivono senza acqua??? Non mi sembra tanto strano. Non devono essere per forza come NOI.
E' Quello che non riesco a capire.
Thor
perché è più facile iniziare a fare ricerche su ciò che conosciamo bene

la cosa affascinante di questo tipo di controllo remoto è che tra noi e marte c'è un lag di 20 minuti-luce: il realtime è impossibile così come il controllo manuale! ecco perché i lander devono avere un'intelligenza artificiale molto sofisticata, e si procederà in questa direzione
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