Poche ore fa è stato approvato l’emendamento Cassinelli, ad opera dell’On. Cassinelli (PDL), che ha di fatto abrogato l’art. 60 del Ddl n. 2180, noto in rete come l’emendamento D’Alia. La rete tira un sospiro di sollievo e ringrazia.
Riportiamo alcuni punti salienti della proposta che è stata appena bocciata: Art. 50-bis.
(Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet)
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3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l’effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l’attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell’interno con proprio provvedimento.
4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell’interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
5. Al quarto comma dell’articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".». L’abrogazione di questo articolo scongiura qualunque forma di censura che si sarebbe venuta a creare in rete, pur rimanendo valide le disposizioni di Legge attuali in materia di diffamazione a mezzo stampa, di istigazione a delinquere e di apologia di reato.
L’emendamento Cassinelli è stato approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, non sono mancati scambi di opinioni tra l’On D’alia e l’On. Cassinelli, ma in linea di massima è stato accettato da gran parte degli schieramenti politici.
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