Un pirata a Strasburgo. Anzi, un 'hacktivist', come si definisce egli stesso. E' Alessandro Bottoni, candidato alle europee con 'Sinistra e libertà'': 48 anni, consulente informatico, technical writer e segretario del Partito pirata italiano, l'associazione che si ispira a The Pirate Bay, Bottoni vuole arrivare a Strasburgo per difendere i 'diritti digitali' degli internauti europei. Solo pochi giorni fa, in Svezia i pirati digitali sono stati condannati per violazione del diritto d'autore. Ma la dura sentenza contro i fondatori del famoso sito di file-sharing ha avuto l'effetto di rafforzare il 'Piratpartiet', passato da 14mila a 36 mila iscritti e punta con più decisione a Strasburgo con una lista di 20 candidati.Sul versante svedese, ed ora anche su quello italiano, i paladini dei diritti digitali sperano di poter condurre nelle aule del Parlamento europeo la loro battaglia per una maggiore libertà in rete. "E' ormai inevitabile - spiega Bottoni all'ADNKRONOS - riconoscere al privato cittadino il diritto di creare copie di file multimediali, siano essi film o brani musicali, ed anche di distribuirle senza scopo di lucro". "E' chiaro che la battaglia contro il 'downloading' non può essere vinta perche' i 'pirati' troveranno sempre il modo di aggirare gli ostacoli. Lo sa anche la controparte ed è quindi saggio pensare ad un compromesso. Far capire queste cose da un'aula parlamentare sarebbe molto importante, anche per combattere decisioni sbagliate come quella adottata da Sarkozy di tagliare la connessione internet a chi 'si comporta male': una misura punitiva che vuol favorire le case discografiche e di distribuzione cinematografica", sottolinea Bottoni. Non solo la battaglia per la libera circolazione su internet di informazioni e cultura nel programma elettorale del pirata italiano: "Con l'avvento delle nuove tecnologie e con la loro rapida evoluzione - spiega Bottoni - sono nati molti diritti digitali. E' giunto il momento di rendere più semplice a tutti i cittadini l'accesso agli strumenti che ci mette a disposizione la tecnologia in tutte le sue forme di comunicazione". "Per quel che riguarda ad esempio i gestori di telefonia mobile - sottolinea Bottoni - l'utente avrebbe diritto ad una maggiore trasparenza e semplicità. Alcune funzionalita' dei cellulari di ultima generazione possono risultare incomprensibili ma in realta' nascondono vincoli per chi li utilizza, prevedendo ad esempio per chi li utilizza 'percorsi obbligati' per scaricare file. Sarebbe come acquistare un'auto con tutti gli optional ma che non può andare a Milano perché deve seguire tragitti prestabiliti...". Il pirata digitale italiano, dunque, scende in campo in politica. Ma perché, allora, non fondare un partito come quello nato in Svezia? "Non ci piaceva - spiega Bottoni - l'idea di mettere in piedi l'ennesimo partitino. Certo, se il consenso attorno alle nostre idee dovesse crescere, allora, magari in futuro, ci si può fare un pensierino. Per ora tentiamo l'avventura europea con questa candidatura da indipendente nelle liste di Sinistra e libertà". Il punto di partenza, se Bottoni otterrà un seggio a Strasburgo, sarà la proposta di legge presentata nel 2007 con la collaborazione del professor Alberto Maria Gambino, già presidente della commissione permanente per la riforma del diritto d'autore. "Ci rendiamo comunque conto - sottolinea il candidato di Sl - che attorno alla rete e ai temi del diritto d'autore e della libertà di scaricare da internet vi sia un business consistente. E quando è così, è difficile che da parte delle classi dirigenti vi sia una approccio sereno e razionale alle questioni sul tappeto". E la campagna elettorale? Rigorosamente in rete, risponde Bottoni. "La verità, e non c'è niente di male a dirlo - spiega - è che non ci sono soldi. Avevamo anche pensato ad un finanziamento online con donazioni volontarie di almeno un euro. Ma non è così' semplice per un'associazione aprire un conto corrente, ci sono molti adempimenti burocratici e il tempo stringe. La rete, comunque, può rivelarsi uno strumento vincente, come ha dimostrato anche Barack Obama...". Insomma, Bottoni ci spera. Ma che ci fa un 'hacktivist' in un'aula parlamentare? "Proprio come un hacker mi voglio 'infiltrare' nel sistema per raccontare quel che succede sui temi che ci stanno a cuore e far viaggiare le informazioni. Naturalmente -conclude il pirata italiano- utilizzando la rete".
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