I ministri degli Interni e della Giustizia del G8 hanno convenuto oggi, nell'ambito del vertice in corso a Roma, di creare delle "blacklist G8" dei siti pedopornografici gestite da organizzazioni internazionali come l'Interpol. Nella fattispecie una "lista nera" dei siti pedopornografici e la denuncia da parte dei provider dei servizi Internet: sono alcuni degli strumenti con cui i ministri dell'Interno e della Giustizia del G8 puntano alla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori. Il G8 quindi contro quello che il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha definito "un criminine osceno". L'obiettivo - viene aggiunto - é quello di ottenere una "cooperazione internazionale efficace attraverso un'adesione a task force multilaterali, condividendo software specializzati e coordinando insieme indagini on line sotto copertura e altre operazioni internazionali di polizia". Secondo quanto riferito dal Viminale in una nota, le liste nere potrebbero "costituire uno strumento efficace per ostacolare la navigazione verso siti contenenti materiali pedopornografici". I Paesi del G8 presenti al summit hanno inoltre stabilito di reagire al cybercrimine con risposte tecnologicamente all'avanguardia e con il consolidamento di una prassi internazionale di scambio di informazioni. In particolare, grande rilevanza ha avuto il tema del furto di identità, come ha sottolineato il ministro della Giustizia Angelino Alfano al termine della prima giornata del vertice, incontrando la stampa. Come era stato chiesto in particolare da Stati Uniti e Canada prima del G8, ha spiegato il guardasigilli, l'attenzione si è concentrata "sul tema del furto di identità: ci vuole più collaborazione da parte dei social network, e maggiore collaborazione tra questi e chi svolge le indagini".
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