Secondo quanto riferisce "Gialli.it" in questi giorni, a sorpresa, sarebbe arrivato l’annuncio: il rischio che l’asteroide possa schiantarsi sul nostro pianeta è più che reale. Mancano 26 anni. Circa. 9600 giorni. Se uno vuole essere preciso. 230422 ore e 45 minuti. Se poi uno vuole esagerare. Ventisei anni, novemilaseicento giorni, duecentotrentamilaquattrocentoventidue ore e quarantacinque minuti per la fine del mondo. Quella vera. Quella che toglie il sonno agli scienziati della Nasa, quella che non hanno previsto i Maya, e che anche i russi, da qualche giorno, ritengono probabile. Il 13 aprile 2036, la domenica di Pasqua, alle 22,45 un asteroide di 320 metri di diametro, e di 200 miliardi di tonnellate di peso, si abbatterà sulla terra. Si chiama Apophis (meglio conosciuto come 99.942) ed è una vecchia conoscenza di studiosi e astronomi di mezzo mondo. Sono anni che lo tengono sotto controllo. Anni che tentano di calcolare con precisione le probabilità di impatto sulla terra. E anni che litigano sui pericoli reali di una minaccia del genere.
L'allarme sarebbe stato lanciato dal capo dell’Agenzia spaziale russa, Anatoly Perminov, il quale avrebbe scelto la testata Fox News per comunicare al mondo che ormai non c’è più tempo da perdere e che i russi promuoveranno un vertice internazionale tra le maggiori agenzie spaziali del mondo per valutare se inviare una navetta spaziale e distruggere così l'asteroide Apophis che prende il nome dal dio egizio Apopi, soprannominato "il distruttore". Perminov avrebbe fatto sapere che "la vita di centinaia di migliaia di persone è in serio pericolo. Bisognerà investire centinaia di milioni di dollari e costruire un sistema teso a prevenire l’impatto, piuttosto che stare ad aspettare, o peggio ancora a litigare, su quello che accadrà".
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