. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta per dare il via ad un progetto molto ambizioso: la mappatura tridimensionale di un miliardo di stelle presenti nella nostra galassia, la Via Lattea, per far ciò i ricercatori ESA si avvarranno della più grande macchina fotografica digitale mai costruita per una missione spaziale, dotata di un obiettivo di un miliardo di pixel. Gaia, questo il nome del progetto, sfrutta infatti una matrice di 106 sensori CCD disposti su un supporto di carburo di silicio, ad una distanza di 1 mm l'uno dall'altro ed ognuno composto da 4.500x1966 pixel. L'array di CCD è in grado, secondo i tecnici ESA, di tracciare l'impronta digitale di un uomo sulla luna, fotografandola dalla terra. Durante il suo viaggio nello spazio, della durata di 5 anni, riprenderà 70 volte ognuna delle stelle che fotograferà, registrandone posizione, distanza, movimento e cambiamento di luminosità. Come specificato, si tratta del più grande obiettivo digitale mai costruito per una missione spaziale, ma per missioni terrestre c'è già un obiettivo più potente, si tratta dell'occhio del telescopio Pan.STARRS, situato nelle Hawaii e composto da un array di 64x64 CCD, ognuno da 600x600 pixel, per un totale di 1.4 miliardi di pixel (1.4 gigapixel).
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