Da sempre gli scienziati cercano di capire come funziona il cervello umano. A tal proposito una nuova interessante scoperta è stata effettuata da Martijn van den Heuvel dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi) e Olaf Sporns della Indiana University a Bloomington, la cui ricerca è stata pubblicata su The Journal of Neuroscience. Partendo dall’osservazione del cervello di 21 volontari con uno strumento di imaging chiamato “tensore di diffusione” ed in grado di produrre immagini 3D, gli scienziati hanno individuato 12 aree neurali iperconnesse. Si tratta di sei coppie di aree gemelli (la corteccia frontale superiore, la corteccia parietale superiore, l’ippocampo, il talamo, il putamen e il precuneo), situate nei due emisferi cerebrali, che hanno il doppio delle connessioni nervose delle altre regioni del cervello e sono pertanto assimilabili a degli “hub” o a delle “centraline”. Secondo i ricercatori queste aree gestirebbero il funzionamento della coscienza e riceverebbero soltanto dati già elaborati da altre regioni del cervello. Gli scienziati hanno deciso anche di simulare il malfunzionamento di una di queste aree, scoprendo che il danno di una si ripercuote su tutte le altre. Connessioni difettose all’interno del cervello potrebbero, cioè, essere tra le cause di disturbi della personalità e della schizofrenia.
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