E' certo, ormai, che tra i vari produttori di smartphone Android che pagano royalties a Microsoft si aggiungerà, a breve, anche Huawei, il produttore cinese che punta ad entrare tra i primi 5 produttori al mondo entro i prossimi tre anni. Victor Xu, capo del settore marketing di Huawei, ha infatti dichiarato che la sua società è stata direttamente contattata da Microsoft e che si siederà ad un tavolo per concertare l'entità della cifra da pagare a Redmond per ogni smartphone o dispositivo Android venduto. Non desta sorpresa la posizione condiscendente di Huawei, la società detiene circa 65.000 brevetti in campo mobile e ha fatto capire che, in caso di mire troppo alte, saprà ridimensionare Microsoft. L'obiettivo, sembra, è accordarsi su una cifra che si aggiri intorno ai 3-5 dollari per dispositivo, archiviare la faccenda e guardare avanti. Se Huawei è così condiscendente, Barnes & Noble ha tutte le intenzioni di non esserlo. L'azienda ha appena presentato il Nook Tablet, basato su Android, e, visto il prezzo stracciato del dispositivo, non ha alcuna intenzione di pagare il "pizzo" a Microsoft. La mossa scelta da B&N, dunque, è stata quella di rivolgersi al Dipartimento di Giustizia USA affinché vengano svolte indagini sui brevetti Microsoft, che sono oggi sulla bocca di tutti, ma di cui nessuno conosce i dettagli (almeno non sono stati resi pubblici nemmeno da quelle società, LG, Samsung, HTC etc., che oggi pagano royalties a Microsoft). Microsoft, da parte sua, aveva già denunciato B&N lo scorso marzo, dopo che la società ha più volte rifiutato di accordarsi sulle royalties. Se ora B&N riesce a dimostrare che i brevetti di Redmond sono una bolla di sapone, si darà il via alle rivalse dei vari produttori che utilizzano Android. Al momento, però, la situazione è tutt'altro che chiara, non si conosce nulla dei brevetti Microsoft e solo il Dipartimento di Giustizia potrà fare chiarezza.
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