Passare molto tempo con i videogiochi modifica la struttura del cervello. Questo è il risultato di uno studio condotto in Belgio e Germania e basato sulle immagini delle risonanze magnetiche cerebrali fatte a 150 ragazzi di 14 anni che giocano fino a 12 ore alla settimana. Dalla ricerca, pubblicata sul Translational Psychiatry Journal, è venuto fuori che una parte del cervello, chiamata “striato ventrale”, nei giocatori aumenta di volume rispetto a coloro che abitualmente non si cimentano nei videogiochi. Quest’area sembra essere strettamente alla base del meccanismo della ricompensa: per questo motivo i soggetti che più assiduamente si dedicano ai videogame trarrebbero maggiore soddisfazione di chi gioca solo saltuariamente. Infatti nei videogiocatori più incalliti è stato rilevato un aumento di volume in una parte del cervello ricca di dopamina, sostanza chimica legata al piacere e al meccanismo della ricompensa. Le ricerche pertanto, affermano i ricercatori, dimostrano che lo striato ventrale ha un ruolo significativo nell’uso dei videogiochi e contribuisce all’individuazione e alla comprensione della dipendenza comportamentale. Quello che però ancora va chiarito è se le differenze strutturali individuate nel cervello portano i ragazzi a passare così tempo con i videogiochi o viceversa se sono causate dalle loro abitudini, cioè se le differenze volumetriche sono la causa o l'effetto di un eccesso.
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