Che il pesce facesse bene al cervello era credenza popolare già da generazioni, supportata, poi, da studi scientifici che avevano evidenziato quanto fosforo, omega-3 e sostanze utili alla mente fossero contenuti nei prodotti di mare, ma un recente studio va oltre, rilevando la diretta correlazione tra l'assunzione di pesce e il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Lo studio è stato condotto dalla Scuola di Medicina dell'Università di Pittsburgh ed ha avuto come protagonisti, proprio gli acidi grassi omega-3 presenti nelle carni di pesce, i quali sono risultati particolarmente efficaci nel bloccare gli effetti della degenerazione delle sinapsi in casi di Alzheimer già in atto. Sono, più specificamente, gli omega-3 contenuti nelle carni di pesci che vivono in acque fredde, ad avere un effetto più duraturo sulle cellule cerebrali, pesci come halibut, salmone, sgombro, tonno e trota. Ovviamente non si sta parlando di un alimento miracoloso, dunque non aspettatevi di divenire più intelligenti, più produttivi e maggiormente resistenti allo stress mentale solamente mangiando i pesci sopra elencati, ma immettendo questi alimenti in una dieta ben bilanciata, si otterranno sensibili benefici in termini di vita ed efficienza delle cellule cerebrali, preservandole meglio dalle malattie neurodegenerative.
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